Durante l’ultimo raduno purtroppo non sono stata molto bene, quindi sono tornata a casa prima. Ho avuto qualche problemino intestinale, ma dopo un paio di giorni di pausa mi sono ristabilita molto bene e ho ripreso ad allenarmi.

Fra poco andiamo in Germania a Ruhpolding. Sono contenta perché è un posto che mi piace molto: è bello in inverno, ma è anche meglio durante l’estate.

Invece questo weekend ho avuto ospiti. Federico, che volevo ringraziare per il suo aiuto col sito, insieme al suo amico Marco, che mi aveva fatto questa intervista, mi sono venuti a trovare in Val Ridanna; gli ho fatto vedere da vicino cos’è il biathlon: allenamenti e poligono. Sabato abbiamo fatto una camminata insieme, mentre domenica li ho fatti sparare!

Ora tocca a me fare le domande! :)))

  • Come vi siete trovati?
  • Cosa pensavate del biathlon e cosa ne pensate ora, dopo aver fatto questo “stage“?

Ammettiamo che non conoscevamo la Val Ridanna e appena siamo arrivati, ne siamo rimasti veramente affascinati! Il panorama è incantevole, le montagne che circondano la valle ti invitano a metterti “in marcia” e in passeggiata o di corsa, ti vien voglia di raggiungere la vetta. Oltre il paesaggio, anche le specialità tipiche sono degne di nota: tra formaggi di malga, canederli, pane tipico, vino e grappe, ce n’è per tutti i gusti! Poi se sei in ottima compagnia, come quella di Karin e Alex, il divertimento è assicurato!

Non avendo mai fatto sci di fondo o sparato con un fucile, non avevamo una chiara idea di cosa poteva essere il biathlon. Dopo questo weekend abbiamo capito che non è solo un lungo lavoro di preparazione fisica e mentale, ma anche una cura maniacale dei più minimi dettagli.

Sparare è veramente una figata pazzesca, ma che fatica! Vedere Karin arrivare di corsa, centrare tutti i bersagli e ripartire, sembrava un gioco da ragazzi, ma quando abbiamo preso in mano noi il fucile, tutto è cambiato! Quello che sembrava un gesto semplice e naturale, è diventato un lavoro incredibile di posizione, movimenti e concentrazione impensabile. Tra l’altro noi non avevamo il vento o la frequenza cardiaca a 190 bpm a complicare le cose!

La nostra strada per diventare dei biathleti è ancora molto lunga, ora lasciamo lavorare quelli veri che, visto tutto il lavoro che stanno facendo, siamo sicuri sapranno regalarci forti emozioni anche nella prossima stagione.

Grazie Karin & Alex per questa indimenticabile esperienza!

PS. Dopo la grande emozione e soprattutto la fortuna di vedere e toccare con mano le splendide medaglie vinte da Karin, la magia del biathlon ci ha letteralmente stregati.